giovedì 4 aprile 2013

Mondo cane


"Tutte le scene che vedrete in questo film sono vere e sempre riprese dal vero. Se spesso saranno scene amare è perché molte cose sono amare su questa terra. D'altronde il dovere del cronista non è quello di addolcire la verità ma di riferirla obbiettivamente."






Siamo di fronte ad un pezzo di storia del cinema, italiano e non. Se oggi possiamo parlare di film di genere "mondo" è proprio grazie al lavoro di Cavara, Jacopetti e Prosperi con la loro opera "Mondo Cane".
Il film non gode di una vera e propria trama: è più una raccolta di scene riprese in stile documentario sulle usanze più strane, macabre e curiose dell'intera popolazione mondiale, commentate in chiave ironica da Stefano Sibaldi.
Lo stile del film è quindi quello proprio del genere, con la macchina da presa che "ruba" scene all'inconsapevole protagonista, che solo poche volte interagirà con chi c'è dall'altra parte (ad esempio con qualche linguaccia, sberleffo o semplicemente uno sguardo sfuggente).
Non c'è bisogno di un personaggio principale però quando c'è Stefano Sibaldi, colui che con il suo commento sa essere il vero protagonista dell'intera pellicola: sa far riflettere lo spettatore quando c'è bisogno di farlo, sa indignare per ciò che si vedrà sullo schermo per poi fare paragoni con usi e costumi più nostrani, facendo capire che a volte è necessario un esame di coscienza prima del giudizio, e sa essere ironico e far scappare una risata in modo davvero intelligente e non volgare (se ci si vuole fare un'idea del personaggio basta guardare il trailer del seguito). Un'ulteriore funzione del narratore è quella di cercar di dare un filo logico ai vari cambi di scena, cosa in cui riesce egregiamente (sebbene a volte alcuni passaggi possano risultare un tantino forzati) e spesso facendo sorridere lo spettatore per gli accostamenti utilizzati.

I battenti
Le scene raffigurate spaziano dal grottesco al raccapricciante, passando per il surreale e il curioso: si vedranno pratiche di massaggi che assomigliano più a torture che a sollievi, pittori che usano donne nude come pennelli, tartarughe che a causa dell'inquinamento non trovano più la strada e vengono decimate dal caldo e dagli stenti, intellettuali che in ristoranti chic gustano piatti di formiche fritte e chi più ne ha più ne metta. Tra le molteplici scene ce ne saranno alcune anche italiane, una su tutte quella dedicata al culto sanguinario dei battenti di Nocera Terinese (CZ).
Il film ha diviso il pubblico, suscitando sentimenti contrastanti: c'è chi l'ha definito eccessivo, incolpandolo di voler attirare il pubblico giocando sul lato voyeurista delle masse; chi invece lo considera come un punto di riferimento per conoscere usi e costumi così lontani da noi e così assurdi. Fatto sta che comunque lo si veda, il film ha riscosso un notevole successo, dando inizio ad una serie che comprende altre tre pellicole; solo quella immediatamente successiva, cioè "Mondo Cane 2" (1963), conserva però il trio di registi ed il narratore del suo predecessore; infatti gli ultimi due capitoli (Mondo Cane oggi, l'orrore continua (1986), Mondo Cane 2000: l'incredibile (1988)) sono stati considerati quasi "apocrifi" essendo diretti da un diverso regista (Stelvio Massi) e utilizzando il titolo principalmente come scopo promozionale. Sono stati prodotti inoltre altri due sequel non canonici tedeschi.

Non mancheranno frivolezze e curve!
Neanche la critica è rimasta immune al successo del film: alla produzione è stato assegnato un David di Donatello pari merito con "Una vita difficile" di Dino Risi, mentre i tre registi sono stati candidati alla palma d'oro al 15° Festival di Cannes sempre insieme al produttore, senza però vincere; inoltre è doveroso citare la nomination agli Oscar del 1963 per la canzone "Ti guarderò nel cuore" del grande Riz Ortolani e di Nino Oliviero.
Il film purtroppo, essendo comunque molto vecchio, mette lo spettatore di fronte ad usanze alcune delle quali ormai in disuso e non più attuali: se si vuole visionare questo titolo per conoscere come alcuni popoli si comportano esso non è propriamente indicato. Bisogna però dire che questo è un problema per il quale la pellicola non può essere biasimata; il principale lato negativo invece che si può evidenziare è il fatto che "Mondo Cane" non è un titolo canonico, nel senso che non ha una trama ma è un insieme di reportage; lo si potrebbe ritenere pertanto più adatto per un passaggio televisivo di un canale culturale o scientifico che per una proiezione cinematografica. Se non si è puristi del cinema e si riesce a passare sopra a questa pecca (dovuta però alla natura del film in sé) ci si ritroverà di fronte ad un titolo simpatico ed interessante, che saprà suscitare la propria curiosità verso culture lontane così diverse dalla nostra ma nonostante tutto non troppo dissimili per il grado di assurdità mostrato.


VOTO: 84/100




  • Titolo originale: Mondo cane
  • Paese di produzione: Italia
  • Anno: 1962
  • Durata: 108 min
  • Genere: documentario
  • Regia: Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi
  • Sceneggiatura: Gualtiero Jacopetti
  • Produttore: Angelo Rizzoli
  • Casa di produzione: Cineriz
  • Interpreti e personaggi:
          Stefano Sibaldi: voce narrante
 

Nessun commento:

Posta un commento